[dal nostro inviato speciale al Cersaie 2015]
Devo, vorrei, raccontare l’esperienza progettuale e umana di Cer-Stile, evento annuale e mostra cultural/commerciale di Cersaie 2015. Ho io stesso difficoltà a classificare ed esporre senza ricorrere a circonlocuzioni quello che il nostro progetto, mio e di Angelo Dall’Aglio, oramai rappresenta. Per farlo mi piace pensare alla sua genesi e a quella stramba idea che tre anni fa esposi alla direzione di Cersaie. Laddove i regolamenti generali di una fiera vietano di concentrare in un unico spazio più aziende chiesi invece di poter aggregare attorno ad un progetto unitario una molteplicità di marchi trasversali e complementari a creare un unico percorso che accompagnasse il visitatore in un’esperienza espositiva inusuale per una fiera. Nacque "Aggregati", rappresentazione di una spa diffusa che utilizzava ed esponeva, contestualizzandoli, i prodotti di una ventina di aziende che allora raccolsi tra i miei clienti e tra le conoscenze più strette che il mio lavoro mi aveva permesso di stringere. Fu un successo e una sorpresa per tutti: un possibile nuovo modo di fare fiera, fresco e felice, senza precedenti, destabilizzante per certi versi ma ricco di aspettative e di promesse.
Devo in tutto questo ringraziare Promos, che lo rese possibile e mi offri l’anno successivo uno spazio quasi decuplicato e la possibilità di collaborare e costruire un percorso a quattro mani con Angelo Dall’Aglio, che da allora divenne l’altra metà creativa dei due successivi eventi: Cer-Sea, lo scorso anno, Cer-Stile l’evento di pochi mesi fa. Mi piacerebbe con queste poche righe condividere la fase concettuale e progettuale del nostro lavoro nella convinzione che possa essere una chiave di lettura diversa. Il tema che abbiamo scelto, il viaggio, è innanzi tutto un tema introspettivo e molto personale. Ognuno di noi, a vari livelli, è un viaggiatore fisico o virtuale, da Chatwin a Pirandello (il ragioniere Belluca de "Il treno ha fischiato"); possiamo attraversare tutte le varianti dell’avventura da quella estrema, fisica, a quella vissuta solo di fantasia, ma non per questo meno importante. Si voleva che il nostro fosse un viaggio fisico spaziale e temporale, quindi da rappresentare, ma anche intimo e sensoriale.
progetti, ipotesi, disegni,
spinte in avanti, rallentamenti,
euforia e stanchezze abissali
Come esportare questo concetto, amalgamandolo con le necessità di realizzare un allestimento di quasi 2.000 mq, dovendo inserirei i prodotti di oltre settanta aziende, alcuni disegnati apposta per l’occasione, rispettando le singole autonomie, e un budget prefissato, è stato il tema di quasi sei mesi di elucubrazioni, ragionamenti, progetti, ipotesi, disegni, spinte in avanti e drammatici rallentamenti, momenti di euforia e stanchezze abissali, notti insonni e chilometri consumati in autostrada. Sei mesi di stretta collaborazione, sebbene a distanza, perché la sorte ci ha fornito la capacità reciproca di intenderci con uno sguardo e di non avere mai visioni troppo distanti sulle modalità di conduzione del progetto. Sei mesi d’interazione e confronto con tutte le persone di Promos e Interpromex che ci hanno affiancato e senza le quali Cer-Stile non sarebbe esistito. Infine un ultimo fatidico mese, quello di settembre, passato all’interno del padiglione, all’inizio vuoto, ad assistere e dirigere la costruzione del nostro progetto.
Un giorno dopo l’altro a verificare che tutto funzionasse, che la posizione degli impianti fosse quella corretta, che l’acqua scorresse e le pompe girassero, che le luci fossero quelle giuste e garantissero l’effetto voluto, che le backlight fossero efficaci, i video d’impatto e tutti gli arredi imprimessero all’allestimento il mood voluto. Un’infinità di variabili, di ore uomo, di risorse e di pensieri che si concretizzano, da potenza diventano atto, carne, fisicità. La domenica precedente l’apertura, all’una e mezza di notte a inserire le legende e respirare, finalmente, l’aria della compiutezza. Il giorno appresso si sarebbe aperto il sipario su quella che è stata in termini di partecipazione, visibilità e successo una settimana pazzesca.
[novembre 2015]
Davide Vercelli
Nato nel 1966, laurea in Ingegneria, approda alla progettazione dopo un percorso di ricerca svolto presso il Politecnico di Torino. Da sempre appassionato alla cultura del progetto, alle modalità con cui concezione tecnologia e produzione, comunicazione e strategie di marketing interagiscono per realizzare un prodotto e per farlo conoscere ha negli anni sviluppato una consistente serie di collaborazioni con aziende di svariati settori: illuminazione, accessori per la casa, radiatori, rivestimenti. Dal 1999 al 2007 sviluppa in Ritmonio il concept stesso dell’azienda e ne diventa l’anima creatrice. Fonda nel 2010 il brand di arredamento Liberostile (www.liberostile.it). Nel 2013 ha ideato e curato il format Aggregàti, uno dei principali eventi collettivi di Cersaie 2013, dedicato al contract e al wellness. Numerosi gli interventi a livello formativo in collaborazione con istituti ed università (Politecnico di Milano, Ied); vanta diversi riconoscimenti internazionali. È coordinatore della commissione tematica Abitare per l’Adi Design Index e membro dell’Atelier dell’Innovazione.
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