Cosa significa sostenibilità? È importante conoscere quali siano gli effetti sulla salute provocati dai materiali con cui sono costruiti gli spazi e gli arredi che ci circondano ogni giorno. Ma non è tutto: qual è l’impatto ambientale dei materiali scelti? Esistono alternative valide ai materiali tradizionali, in termini di performance?
Cerchiamo le risposte in questa rubrica curata dalla materioteca e centro di consulenze specializzato in materiali sostenibili → Materiavera.
[a cura di Maria Elisabetta Tonali]
Selezioni del mese:
Sgabello OO
Plasticiet
Lo studio 56 Hours nel 2019 aveva studiato lo sgabello OO, realizzato da un pannello di bambù tagliato con la tecnologia CNC (Computer Numerical Control) per ottenere senza scarti le varie parti che lo compongono. Un oggetto venduto piatto con un design simile a un puzzle, da assemblare. La seduta non richiede viti, colla o chiodi per essere montato e tiene conto delle tecniche di falegnameria tradizionali giapponesi per sfruttare al meglio un numero ridotto di pezzi.
56 Hours, in collaborazione con l’olandese Plasticiet, ha sviluppato una nuova versione più sostenibile in plastica riciclata dello sgabello OO, con materiale di scarto proveniente da una fabbrica di cioccolato e stampi in policarbonato utilizzati per i cioccolatini. Gli stampi sono stati raccolti, sminuzzati, fusi e quindi compressi in fogli solidi.
Come la versione originale, anche questa non ha bisogno di chiodi o viti, né di alcun attrezzo per il montaggio, solo il martello che viene tagliato dallo stesso foglio. Nel foglio sono stati inseriti altri oggetti (un portasapone, una cornice) in modo da ridurre lo scarto.
Rispetto alla versione originale in legno, OO Stool in plastica ha il vantaggio di poter essere utilizzato anche all’aperto. Il design flatpack dello sgabello consente inoltre di smontare il sedile per un facile trasporto da un luogo all’altro e ottimizza imballaggio, immagazzinamento e trasporto, minimizzandone i costi.
Sistema costruttivo
Blokaloks
Ci siamo abituati a un’esistenza fluida, continuamente in movimento nel bene e nel male. Molti dei prodotti oggi sono progettati per soddisfare questo stile di vita, dagli smartphone alle apparecchiature modulari e portatili che ci permettono di andare ovunque. Tuttavia, il mondo fisico dei mobili o delle stanze in cui si vive è intrinsecamente rigido e non sempre si presta ad assecondare queste continue trasformazioni. La modularità ha iniziato a farsi strada nell’edilizia e nell’architettura come soluzione trasformativa adattabile ai cambiamenti, come questo sistema di blocchi modulari che consente di allestire pareti, divisori o persino stanze vere e proprie senza strumenti o particolari abilità tecniche, progettate da Stan Spencer per Blokaloks.
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Lampade componibili
Stackabl
Ogni volta che si produce qualcosa si ottengono materiali che vengono tagliati, che restano inutilizzati e alla fine che vengono gettati via. Che si tratti di carta, legno, plastica, tessuto o persino metallo, questi materiali di scarto finiscono prima o poi per danneggiare l’ambiente, direttamente o indirettamente. Sono molto interessanti le collaborazioni che si creano tra produttori e designer per considerare gli scarti come risorse, riducendone il numero o riutilizzandole per qualche altro scopo. Il riciclo e l’upcycling dei tagli di tessuti in feltro Merino possono risultare estremamente stimolanti per la realizzazione di oggetti creativi, grazie alla facilità con cui è possibile combinarli in forme interessanti, come in queste lampade a sospensione del marchio canadese Stackabl pensate dai designer Anthony Frank Keeler, Sarah Coleman e Wisse Trooster.
Il sistema è studiato come uno strumento fai-da-te per progettare la propria lampada a sospensione. Un configuratore consente di scegliere i vari parametri come la lunghezza della lampada, il diametro dei dischi di feltro e persino la posizione delle luci lungo la pila di materiale.
Naturalmente è possibile mescolare e abbinare diversi colori, creando una composizioni armoniose o a contrasto; è anche possibile combinare dischi di diversi diametri, così da ridurre o far crescere i cerchi lungo la lunghezza della lampada.
Il risultato è una lampada a sospensione modulare ogni volta unica e allo stesso tempo sostenibile. Dal momento che non esistono due configurazioni identiche (a meno che non si voglia che lo siano), ogni lampada a sospensione Stackabl è assolutamente personale. Le lampade trasmettono anche sensazioni di calore e sfocatura a causa del feltro intrecciato e della luce diffusa. Crea un perfetto mood-setter per quelle aree dell’ufficio che devono risultare accoglienti e confortevoli.
L’obiettivo principale del sistema Stackabl è il rispetto per l’ambiente. Queste lampade sono sostenibili non solo dal punto di vista dell’upcycling: anche l’alluminio utilizzato è riciclato e l’illuminazione LED è più efficiente dal punto di vista energetico rispetto alle lampadine convenzionali.
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Maria Elisabetta Tonali
Architetto con una specializzazione come paesaggista, da oltre 20 anni si occupa di sostenibilità strategica ed è esperta in materiali sostenibili. Ha fondato Materiavera nel 2004, materials library unica per la sua raccolta di materiali ecocompatibili innovativi. Offre consulenze a progettisti e designer per lo sviluppo di progetti sostenibili e biophilic oltre che per la scelta dei materiali, e alle aziende che intendono percorrere una vera transizione verso la sostenibilità. → Materiavera
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